DI UN'ALTRA VOCE SARA' LA PAURA
Yuleisy Cruz Lezcano
DI UN'ALTRA VOCE SARA' LA PAURA prefazione di Ivan Crico
Leonida Edizioni
Un libro di raccolta poetica, pensata per dare voce alle donne vittime di violenza. Tale libro è stato proposto al Premio Strega poesie 2024, è stato presentato nel Salone del libro di Torino. E' stato presentato nella TV di Stato della Repubblica di San Marino, è stato presentato in Radio Pop Napoli, in Radio Nord Borealis, in Tele Granducato della Toscana, è stato ospite del programma televisivo Street Talk di Andrea Villani, con la presenza di Carlo Lucarelli, è stato presentato al Festival del Borgo antico di Bisceglie, presentato nel Castello di Barletta il primo settembre e nonostante il libro sia uscito solo a febbraio sta avendo dei riscontri positivi tra lettori e critici letterari, sono uscite delle recensioni sul Corriere Romagna, sul giornale La nuova Ferrara e altre testate giornalistiche, ne parlano in alcune stazioni radio e in diversi blogs e il giornale letterario del Premio Nabokov li ha fatto una recensione dettagliata. Il libro è stato presentato all'Ambasciata cubana a Roma il sei settembre. Sabato 28 settembre è stato presentato il libro nella libreria Alice di Firenze, è stato presentato in Radio Canale Italia, nella trasmissione Story Time, in Radio Dolce Vita di Ferrara. Sarà presentato in Casa Dante a Firenze il 4 marzo 2025.
SINOSSI DEL LIBRO
La raccolta poetica comprende 45 poesie ed è divisa in sezioni a ognuna delle quali corrisponde un
tipo di storia diverso: ogni sezione inizia poi con una fotografia di autore dell’artista Adele Quaranta
e con un aforisma dell’autrice Yuleisy Cruz Lezcano. Il libro racconta storie diverse di violenza,
riferendosi per la maggior parte a quella fisica.
I luoghi dove avvengono tali violenze sono vari, così come gli scenari, il libro contiene violenze reali
apparse nella cronaca, di gruppo e non, ma anche esperienze anonime sulla violenza di genere (stupro,
abuso, disprezzo) in famiglia, con il partner, tra amici o sconosciuti, micro-machismo e violenza
durante i conflitti bellici.
Tutte le storie narrate sono state selezionate e divise in modo da offrire una visione sull’enorme varietà
di violenze esistenti.
Il libro è rivolto a un ampio target, ma data la crudezza delle immagini proposte, si può affermare
che sia per un pubblico adulto.
Riguardo alla scelta stilistica si cerca di usare un linguaggio vicino all’esperienza, ma con artifici
poetici e tramite l’uso di accostamenti insoliti i lettori possono incontrare l’universo delle parole in
altri modi.
La scelta tematica della violenza, sempre attuale e trasversale, porta i lettori a immergersi
nell’incendio della vita e nei segreti celati dell’anima umana. Il libro parla di tragedia e speranza, di
violenza e resistenza, di bellezza e crudeltà, con uno stile che evoca le sfumature dell’anima.
Queste liriche avvolgono come un abbraccio gelido, toccano nel profondo e spingono a guardare oltre
le apparenze, oltre le maschere che spesso si indossano per nascondere dolore e paure.
Così si attraversa un percorso intimo di riscoperta e riscatto. Il libro inizia con il fatto di cronaca di
una donna di 89 anni violentata a Milano, che dimostra che la violenza non ha età. La poesia
“Accumulo di Immagini” è stata pensata per gettare il lettore nel turbine di emozioni di un’anziana
che affronta le ombre della notte, non solo quelle tangibili, ma anche quelle che si celano. Attraverso
immagini nitide e taglienti come lame, l’autrice dipinge il ritratto di una Milano notturna, un luogo
dove la fragilità e il dolore si accumulano come frammenti di un puzzle spezzato. La storia di
un’anziana derubata e violentata diviene il fulcro di questa poesia, un evento tragico che squarcia il
velo dell’ignoranza e costringe a confrontarsi con la propria umanità. Il peso della coscienza, la paura
dell’oblio e la ricerca di perdono si intrecciano in un mosaico di emozioni contrastanti, trasformando
la poesia in un’ode alla resilienza e alla speranza.
In “Cento cani su una gatta” si entra a pieno nell’inferno umano, dove la violenza e la brutalità si
riversano come un fiume in piena. Attraverso istantanee vivide e viscerali il male regna sovrano e la
vittima diviene preda facile per aguzzini senza scrupoli. La voce soffocata di una donna violentata si
alza come un grido nella notte, implorando pietà e compassione in un mondo che sembra essersi
abbandonato all’indifferenza e alla crudeltà.
Andando avanti nella raccolta, la poesia si trasforma così in un atto di denuncia e di resistenza, un
grido d’allarme che squarcia il silenzio complice della società e spinge a riconsiderare il ruolo di
spettatori passivi di fronte all’ingiustizia e alla violenza.
Gli eventi narrati scendono nei particolari di ogni storia di violenza, descrivendo i luoghi e le
emozioni vissute dalla vittima, cercando spesso accostamenti insoliti, che creano immagini forti e
poeticamente incisive.
La silloge finisce con una poesia forte dal titolo “Me ne vado”:
“Me ne vado dove la mia accesa
indignazione non può squarciare
il mio petto.
…
Me ne vado dalla parola, dalla voce
del nero che si contrappone all’aureola.
Me ne vado per paura d’essere la mano
dove invelenito il sangue prende forma.”
Perfettamente in sintonia con le emozioni delle donne vittime di violenze, l’autrice saluta i lettori con
una premonizione di vendetta che non si vuole comunque portare a termine, ma che si identifica con
la sua volontà di non poter perdonare chi ha fatto tant
Queste sono alcune delle recensioni e presentazioni che ha ricevuto il libro:
https://www.tusciatimes.eu/di-unaltra-voce-sara-la-paura-il-libro-di-yuleisy-cruz-lezcano/
https://www.ecodisavona.it/yuleisy-cruz-lezcano-scrittrice/
https://www.ecodipavia.it/2024/06/18/yuleisy-cruz-lezcano-scrittrice/
https://www.almablog.it/2024/05/di-unaltra-voce-sara-la-paura/
https://concorsolinguamadre.it/intervista-cruz-lezcano/
https://youtu.be/_4lYiVEBEwI?si=xyWqNuoyICb4PtdV
https://www.thedreamingmachine.com/fear-shall-belong-to-another-voice-poems-by-yuleisy-cruz-lezcano/
https://www.abruzzopopolare.com/2024/08/18/di-unaltra-voce-sara-la-paura/
https://www.prima-pagina.com/2024/09/02/di-unaltra-voce-sara-la-paura-yuleisy-cruz-lezcano/
https://revistaliterariaelgatonegro.com/di-unaltra-voce-sara-la-paura-resena-de-rita-bompadre
https://www.ecoitaliano.com.ar/?p=60505
https://www.controluce.it/di-unaltra-voce-sara-la-paura-di-yuleisy-cruz-lezcano/
BIOGRAFIA YULEISY CRUZ LEZCANO
Yuleisy Cruz Lezcano nata a Cuba, vive a Marzabotto, Bologna. Lavora nella sanità pubblica, laureata in scienze biologiche e con laurea magistrale in scienze infermieristiche e ostetricia, titoli ottenuti presso l’Università di Bologna.
Ha pubblicato numerosi libri a seguito di riconoscimenti e premi in concorsi.
Si occupa di traduzioni in spagnolo, facendo conoscere poeti italiani in diverse riviste della Spagna e del Sudamerica e, in modo reciproco, facendo conoscere poeti sudamericani e spagnoli in Italia. Collabora con blogs letterari italiani, di America Latina, Spagna e con il giornale letterario del Premio Nabokov.
La sua poesia italiana è stata tradotta in francese, spagnolo, portoghese, inglese, albanese.
Nel 2024 è stata selezionata per partecipare al Festival letterario di Venezia “La Palabra en el mundo”
https://palabraenelmundovenecia.wordpress.com/
Il suo ultimo libro “Di un’altra voce sarà la paura”, pubblicato con Leonida edizioni, uscito a febbraio 2024, è stato selezionato per presentarlo al Salone Internazionale del Libro di Torino edizione 2024, è stato presentato nella Televisione di Stato della Repubblica di San Marino e in Tele Granducato della Toscana, è stato presentato nel Festival Libri nel Borgo antico di Bisceglie, nell’ambasciata cubana a Roma, è stato presentato con l’associazione Artinte di Barletta, Trani, Puglia ad agosto, Puglia, nella trasmissione televisiva Street Talk di Andrea Villani, che viene trasmesse in 22 reti televisive in tutta Italia.
2024
Gran Premio della giuria nel Premio Internazionale Il Meleto di Guido Gozzano poesie straniere
Premio Ginevra nel premio svizzero -italiano Switzerland Literary Prize con il libro edito spagnolo - portoghese Doble acento para un naufragio, editato con la casa editrice portoghese Edicões Fantasma
https://www.switzerlandliteraryprize.it/i-vincitori-2024.html?fbclid=IwY2xjawFMpxJleHRuA2FlbQIxMQABHe3RfmiKv9OWssPv4_KtPcwnrn0n8bTdjvNWDr4iIV5-XeqhAGvWOrSeYQ_aem_PLtDvCn1Td45ZxruYArwYA&sfnsn=scwspwa
Selezionata dal progetto Latilma con università di Roma
Giurato del premio internazionale La Estación del arte con sede a Madrid.
2023
Ottobre Menzione di merito nel Premio Internazionale Nosside.
Ottobre Partecipazione come relatrice al convegno Poesia e migrazione a Padova.
Segnalazione di merito al Premio Letterario Internazionale Il Convivio.
Partecipazione al Festival Sudamericana, San Ginesio 2023 (MC).
Ad agosto partecipa al Festival Xenia Book Fair di Reggio Calabria, edizione 2023.
A Giugno 2023 regista e partecipante, insieme ad Antonello Nave e l'associazione Altroteatro di Firenze, in una performance poetica- teatrale, con musica e canto dal titolo "Intrecci: la fatica e il canto" durante l'inaugurazione del Museo Nazionale della Paglia al Comune di Signa
Giugno Partecipazione al Festival Poesia e filosofia, organizzato dalla rivista taller Igitur del Messico.
Ad aprile protagonista, insieme al pittore Alessandro Fioraso, di una mostra poetico- pittorica nella Sala degli Affreschi al Comune di Signa dal titolo "Il dipinto si fa poesia".
Ad aprile Partecipazione al Festival Internazionale itinerante la Estación del arte, con sede a Madrid
Gran Premio della giuria al Premio Ossi di seppia
Menzione d'onore nel Concorso Lo que mis lágrimas han callado, organizzato in Messico, contro la violenza alle donne.
Collabora con diverse riviste letterarie spagnole e dell'America Latina, dove pubblica articoli propri e traduzioni di autori italiani, per divulgare e fare conoscere la poesia italiana all'estero.
Giurata del Premio letterario Nabokov e del premio Napoli Cultural Classic, giurata del Premio Letterario Artebellariva.
Membro d'onore del Festival della poesia di Tozeur, Tunisia.
Collabora con il giornale Letterario del premio Nabokov con proprie pubblicazioni e traduzioni di poeti latinoamericani e spagnoli.
È fra gli invitati del Festival Veracruz ciudad de poetas, che si terrà a Barcellona.
Poeta relatrice del Festival Xenia Book Fair di Reggio Calabria, edizione 2023.
Poeta partecipante al Festival Sudamericana 2023-San Ginesio e l'Arte (MC).
Invitata come poetessa cubana al Festival Internazionale "Veracruz ciudad de los poetas" che si terrà a Barcellona.
Pubblicazioni:
Di un’altra voce sarà la paura, Leonida Edizioni, 2024
Doble acento para un naufragio, bilingue spagnolo/portoghese, Edições Fantasma, 2023.
L’infanzia dell’erba, Melville Edizioni, 2021.
Demamah: il signore del deserto, bilingue italiano/spagnolo, Monetti Editore, 2019.
Inventario delle cose perdute, Leonida Edizioni, 2018.
Tristano e Isotta. La storia si ripete, SwanBook Edizioni, 2018.
Fotogrammi di confine, Casa editrice Laura Capone, 2017.
Soffio di anime erranti, Prospettiva Editrice, 2017.
Frammenti di sole e nebbia sull’Appennino, Leonida Edizioni, 2016.
Credibili incertezze, Leonida Edizioni, 2016.
Due amanti noi, FusibiliaLibri, 2015.
Piccoli fermioni d’amore, Libreria Editrice Urso, 2015.
Sensi da sfogliare, Leonida Edizioni, 2014.
Tracce di semi sonori con i colori della vita, Centro Studi Tindari Patti, 2014.
Cuori Attorno a una favola, Apollo Edizioni, 2014.
Vita su un ponte di legno, Edizioni Montag, 2014.
Diario di una ipocrita, Libreria Editrice Urso, 2014.
Fra distruzione e rinascita: la vita, Leonida Edizioni, 2014.
Pensieri trasognati per un sogno, Centro Studi Tindari Patti, 2013.
BIOGRAFIA SINTETICA YULIESY CRUZ LEZCANO di Daniela Cecchini
Hanno scritto di lei critici letterari e cinematografici e scrittori di pregiata levatura, fra cui Giorgio Linguaglossa, Gavino Angius, Nazario Pardini, Letizia Leonardi, Rodolfo Vettorello, Domenico Pisana, Giusi Càfari Panico, Rossella Frollà, Mauro Montacchiesi, Carmelo Consoli, Graziano Marraffa etc.
Press Office, presentatrice e coordinatrice di eventi culturali, letterari, cinematografici e musicali; speaker di eventi artistici.
Convinta sostenitrice del valore della Cultura, intesa come matrice di una società fondata su valori etici e morali da apprendere, coltivare e diffondere, segnatamente fra i più giovani, da diversi lustri partecipa anche a manifestazioni con finalità sociali e di beneficenza, rivolgendo particolare attenzione ai diritti umani e civili dei bambini e delle donne.
Nota di lettura di Annamaria Ferramosca
Questa raccolta di poesia, insolita e potente, in cui Yuleisy Lezcano dice tutta la disumanità e il pianto del mondo, non può che esordire con due significative scene delittuose delle cronaca degli ultimi anni: lo stupro della donna di 89 anni perpetrato da un uomo senza fissa dimora a Milano, e quello della ragazza fatta ubriacare e violentata da 7 esseri abominevoli. Entrambe le scene hanno in comune l'assurda dimensione dell'efferatezza, che l'autrice rende incisiva in una scrittura che assume forma e tono di poesia tragica, dove si guarda la vittima perdere ogni connessione con la propria vitalità. La capacità di immaginare il futuro e vedere la bellezza del “prima” svaniscono, e si assiste all'inabissarsi nel buio, nell'indifferenza, perfino da parte degli angeli custodi che, se pure c'erano, hanno preferito - per troppo orrore - voltare oltre lo sguardo.
Credo che l'esperienza di profonda perdita del sé operata dalla stupro sia per la psiche femminile un baratro destinato a restare incolmabile cui si reagisce, come le scelte di vita e di lavoro professionale di Yuleisy dimostrano, con un'azione perfettamente contrapposta a quella degli aggressori, che prende corpo nell' opera di ricostruzione del vissuto di ogni vittima di violenza e ingiustizia, attraverso un' intensa vicinanza affettiva, come di abbraccio sororale o materno. Ma soprattutto, decidendo di continuare a denunciare con forza incrollabile il volto osceno della colpa, in modo che il delitto possa essere preso in carico da chi ascolta, per volgersi in “orrore attivo”, capace di diffondere chiarezza e desiderio di indicare ancora e ancora, la necessità di fermare ogni azione distruttiva dell'umano contro l'umano.
Labbra rosse colme di parole maltrattate, pensate nel silenzio dell’anima che intenta a comprendere la sordità smarrisce la semantica
del volo, perdendo nella sintassi le piume.
Ed è proprio su questa perdita del volo che si sofferma l'autrice, volo come simbolo della capacità di espandere il sé nella gioia di vivere, sognare e progettare, una perdita che è la ferita più profonda, che costringe una vita ad essere non vita, se non si trova poi la forza di reagire. Questa è la spinta emotiva ed etica potente che porta l'autrice a raccontare con grande coraggio e con crudezza ogni scena dell'offesa patita, mostrando dolore e ferite, lo squarcio di corpo e psiche, e poi l'insulto ulteriore, dato dall'indifferenza, sorda ad ogni grido d'aiuto. E il merito di questa parola poetica e tragica è qui, proprio nell'intento di evidenziare oltre l'atto spregevole, il passaggio psichico inevitabile verso uno spossessamento del sé, della propria identità, che sarà molto difficile ricostruire.
Come morta,
cammino, come una borsa
di pesci dal nauseabondo
odore sono marcia con un pallido viso percorso dai vermi. Appena
si sostiene: il mio scheletro
cerca di dare una forma a sé stesso.
Eppure l'urlo inascoltato che voleva / vivere altrove, senza pensarsi, avrà quasi sempre il
sopravvento, e l'energia vitale sarà capace di raggiungere vette indicibili, ricordando tutta la pienezza e bellezza della vita pregressa, una vita di donna, che preme per essere rigenerata, reinventata. E non possiamo non chiederci: ma quale è e come nasce questa violenta pulsione del maschio violentatore, che magari prima può apparire pure tenero e comprensivo? Dna? Effetto dell'alcol? Genitori anaffettivi? Violenze subite? La scienza psicoanalitica parla anche di malessere generazionale, eredità patriarcale, invidia della sfera generatrice, perfino di infelicità da allontanamento subìto ( mi dicono sorgere oggi, tra i gruppi social, gruppi di auto-aiuto incel, così chiamati dalle iniziali di celibi involontari, cioè uomini sgraditi alla donne)
Il brutale malversare sarà forse il risultato addizionale di molti tra questi possibili fattori, ma di certo nello stupratore si nota sempre una colpevole dimenticanza del dolore inflitto alla donna, che lei potrà forse superare solo se avrà sufficiente forza residua e aiuto solidale, per ricucire un cammino così tragicamente interrotto.
E pure nella disperazione, Yuleisy continua a indicare a tutte le donne trafitte e smarrite, l'unica via possibile, quella di voler ad ogni costo sopravvivere, confidando in questa misteriosa istintiva volontà di ritorno ad un passato di innocenza, nonostante l'abisso attraversato, anche se non se ne comprende la ragione. Un desiderio di rinascita che esplode nella suggestiva poesia Sensazioni, in cui sprona la sorella, che ha con lei condiviso una non felice infanzia, a sperare nei voli, inseguire isogni, a guardare il sole che continua a splendere, simbolo di eterno canto vitale, di amore infinito.
Lo sgurado poetico e disincanatato di Yuleisy si rivolge infine al mondo intero, con l'amara consapevolezza che l'umanità non riesce più a raccogliere il pianto di infinite innocenti vittime
...Terra che assorbe
ogni lotta come uno scudo,
terra dove gli uomini non parlano
più agli altri uomini, terra dove
i bambini piangono in silenzio,
con pianti azzittiti che popolano
l’aria, terra di fantasmi di suoni,
che scrivono «Stop alla morte»,
ma senza voce, non riescono a fermarla.
Le vittime sono una moltitudine, e il canto triste di Yuleisy si sofferma sulle due bimbe stuprate di Caivano, sulla ragazza costretta a vendersi sul marciapiede, sulle tristissime spose bambine... Un canto che infine non può non invocare la fine di ogni guerra, la salvezza utopica di ogni innocente.
Ed è una parola poetica come questa, intrisa di passione e purezza, che davvero supera la paura, muove e commuove e forse potrà indicare un altro cammino.
...Non voglio vedere il mondo nemmeno ascoltarlo
attraverso verità pronunciate con cattive intenzioni, preferisco ascoltare delle invenzioni
ideate per lenire il dolore.
Voglio vedere il mondo attraverso l’amore
tra la rugiada della sera e la rugiada del mattino.
Annamaria Ferramosca, agosto 2024